Error 404. Siete pronti per un mondo senza internet?

È stato interessante leggere Error 404. Siete pronti per un mondo senza internet?, saggio della giornalista e scrittrice spagnola Esther Paniagua. Nell'introduzione, l’Autrice pone una domanda: se una macchina ribelle dovesse decidere di annientare l’umanità che cosa farebbe? Mo Gawdat ha risposto così in un’intervista rilasciata nel 2020: «Io so come farei: distruggendo internet. Non esiste via più semplice per porre fine al nostro stile di vita». L’affermazione dell’ex ingegnere di Google X non è da sottovalutare: un blackout della connessione bloccherebbe comunicazioni, smart working, transazioni, generando un caos totale. Un mondo connesso produce enormi vantaggi nelle nostre vite, ma, al contempo, le rende profondamente vulnerabili. D'altronde, Vinton Cerf, tra i padri di Internet, ha ammesso che la sua creatura è fragile.

Durante una conferenza, il filosofo Daniel Dennet ha confidato: «Internet crollerà e quando accadrà sperimenteremo ondate di panico globale. […] La mia affermazione non ha in sé niente di apocalittico, qualsiasi esperto confermerà quanto dico, ossia che il crollo della rete è questione di tempo».

La Paniagua ipotizza cinque modalità realistiche per un collasso totale o parziale della rete:  

1.     Un problema di flow, di flusso nel protocollo BGP, fondamentale per la trasmissione dei pacchetti dati. In passato, per la gioia degli hacker, in questo protocollo sono state trovate delle falle, ma anche un banale errore tecnico potrebbe mandare tutto in tilt.

2.     I nomi di internet e i loro 14 guardiani. Altro problema potrebbe essere il DNS (Domain Name System), il sistema di nomi di dominio (ad esempio, www.giuseppepani.it) tradotto in IP.  La Paniagua evidenzia che pensare internet senza DNS è come immaginare le Poste senza indirizzi. Per quanto esistano 14 guardiani a protezione delle sette chiavi della rete, cioè del “cuore” di internet, un attacco di questo genere non è da escludere.

3. Black-out per «cause di forza maggiore». Gli esempi sono tanti e riguardano soprattutto i governi autoritari.  Nel 2002 l’India ha ordinato la chiusura della rete per ben 84 volte. Nel Kashmir indiano un blocco è durato 7 mesi.

4. Contenente senza contenuto. Un attacco contro le grandi aziende di distribuzione di contenuti come Akamai, Google, Amazon Web Services (AWS), Fastly, quest’ultima al centro di un crash nel giugno del 2021, avrebbe effetti devastanti.

5. Attacco mobile. Creare interferenze nelle comunicazioni degli smartphone. Disponendo di un trasmettitore sintonizzato sulla banda dei telefoni cellulari, chiunque potrebbe emettere un rumore in grado di disturbare le comunicazioni di una città.

L’Autrice evidenzia, poi, le conseguenze di un cyberattacco alla rete elettrica. Pirati informatici potrebbero interrompere l’elettricità e, a quel punto, operare una disconnessione della rete in un intero Paese. Fantascienza? La scrittrice spagnola afferma che «gli esperti interpellati lo ritengono improbabile, ma riconoscono la mancanza di certezze in proposito».

Giuseppe Pani


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Ester Paniagua, Error 404. Siete pronti per un mondo senza Internet?, Einaudi, Torino 2022.